No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20080328

aerei


L'editoriale di Internazionale di questa settimana.


La settimana

Aerei

Poniamo che il numero di persone che viaggia in aereo sia in aumento. Per esempio che a metà degli anni settanta nell'Unione europea avessero viaggiato in aereo duecento milioni di passeggeri e che all'inizio del 2000 fossero diventati seicento milioni. Mettiamo che i passeggeri siano in aumento anche perché l'aereo costa sempre meno, al punto che spesso sia più conveniente del treno. Immaginiamo poi di vivere in un paese che si trovi in una posizione unica, tra nord e sud del pianeta, cioè al centro dei grandi flussi. Supponiamo che questo paese abbia il patrimonio artistico più ricco del mondo e sia da sempre una delle più importanti mete turistiche. E ipotizziamo infine che questo paese abbia non una, ma dieci, venti città in cui ci siano degli aeroporti capaci di assorbire un numero sempre crescente di passeggeri. Allora la domanda è questa: come è possibile che la compagnia di bandiera di questo paese e i suoi aeroporti siano sull'orlo del fallimento? - Giovanni De Mauro

4 commenti:

Anonimo ha detto...

*

Anonimo ha detto...

mi faccio anch'io la stessa domanda.

punkow

monty ha detto...

è la politica italiana baby

Anonimo ha detto...

5 aerei cargo e x guidarli 155 piloti, cimoli 4 milioni di euro l'anno ecc. ecc.
Tutti si sapeva che andava a finire male, son 10 anni che se ne parla, hai voglia di farli volare l'aerei se i dipendenti alitalia timbrano a roma e lavorano a malpensa..2100 esuberi mi sembran anche pochi, hanno gozzovigliato fino a ora, i dipendenti alitalia sono una casta bella è buona che abbiamo mantenuto noi....basta, basta, vendiamoli, klm era olandese, sono falliti gli svizzeri..
Enrico