No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20080227

virgulti


Tiny Masters of Today, 22/2/2008, Torino, Spazio 211




Il concerto comincia in pizzeria. Come avevo promesso, apro così la recensione. Anzi: il concerto dell'anno comincia in pizzeria. Rosignano, Genova, Milano (Robecco Sul Naviglio), Torino, per vedere i TMOT. Alle spalle un solo disco, l'interessantissimo Bang Bang Boom Cake del 2007, con collaborazioni importanti, e recensioni entusiastiche da parte della stampa specializzata di tutto il mondo. Come mai tanto interesse è presto spiegato: il nucleo dei TMOT è formato dai due fratelli Ivan, nato il 21 febbraio del 1994, e la sorellina Ada, nata il 4 marzo 1996. Avete letto bene. Arrotondando, lui 14 lei 12. Alla batteria nel disco c'è Russel Simins, della Jon Spencer Blues Explosion. Ne abbiamo già parlato in questo blog, qualcuno si ricorderà.


Veniamo ai fatti. Arriviamo presto a Torino ed individuiamo il luogo del concerto, uno stanzone in periferia. E' presto, quindi cerchiamo un posto per mangiarci una pizza. Lo troviamo lì vicino, entriamo. Ci fanno sedere ad un tavolo, alzo gli occhi ed eccoli lì, al tavolo accanto al nostro. Ivan (pronuncia: aivan) e Ada uno di fronte all'altra, i genitori accanto ad Ada, accanto a Ivan un ragazzino biondissimo con occhiali da nerd un po' più grande di loro, e il tour manager italiano. Mi gusto Ivan che si tormenta i capelli con la bocca, mi accorgo che porta l'apparecchio ai denti, lo vedo prendere una panna cotta enorme che mangia per un quarto, il resto lo mette un po' alla volta nella coppa del gelato al cioccolato di Ada, che protesta.


Arriviamo alla Stanza 211 che la porta è ancora chiusa. Sono le 21,10. Ci sono, oltre a noi, 6 persone. Entriamo dopo una ventina di minuti. Arriva gente alla spicciolata. Ivan e Ada vanno al bagno accompagnati dai genitori. Alle 23,05 circa si inizia. In sala, forse 40 persone, ma probabilmente esagero. Ada, su suggerimento di Ivan, chiede ai presenti di avvicinarsi in modo che possa vedere le nostre facce. Continua ad aggiustarsi i capelli dietro le orecchie come ha fatto per tutta la cena. Il biondino poco più grande è alla batteria, e in un certo senso trovo più giusto che ci sia lui al posto di Russel. Ada ha un top da bambina che le arriva alle cosce e i jeans strappati alle ginocchia, Ivan la stessa t-shirt che aveva a cena e i jeans anche lui strappati. Le loro quattro cosce messe insieme non ne fanno una mia.


Il pubblico è variegatissimo. Giovani trendy, una solitaria ragazza vagamente dark, qualche ultratrentenne, addirittura una signora distinta probabilmente sui 50, magari una giornalista da quotidiano locale. Tutti attentissimi e soprattutto dopo 3 note conquistati dai bambini da Zecchino d'Oro garage-rock. Apre Stickin' It To The Man se non erro, e per i primi pezzi Ada canta e basta, il basso rimane appoggiato all'ampli. Ivan si da da fare alla chitarra e supporta quanto basta la sorellina ai cori. Il biondino alla batteria se la cava decisamente bene. C'è K.I.D.S., c'è la rallentata Hey! Mr. DJ, e Ada fa quel che può, la voce è intonata ma è da bambina. Si dimentica spesso il microfono, continua ad aggiustarsi i capelli, ogni tanto fra un pezzo e l'altro tossisce, guarda il fratellino e ride. Sono rapito dalla bambina, completamente, e devo spesso distogliere lo sguardo perchè è assolutamente adorabile. Ecco Hologram World, un pezzo alla Yeah Yeah Yeahs, il preferito dall'amico Massi, mi volto e lo vedo cantare a squarciagola. Ada ogni tanto imbraccia il basso e si limita a linee minimalissime. Ivan fa un bel rumore, qualche assolo, se così si può chiamare, ogni tanto si sbaglia con i pedali degli effetti, ma il tutto risulta efficace ed assolutamente come ci si aspettava. Tooty Frooty, Book Song, Bushy, Texas. Verso la fine, Ivan lascia la chitarra ed impugna il microfono, Ada prende il basso e con la voce simula un campionamento ripetuto, tipo sirena, hip-hop style, ed ecco la cover di Jump Around degli House of Pain di Everlast: Ivan finisce platealmente sdraiato sul palchetto. Meravigliosi. Escono 10 secondi e rientrano per un bis, salutano e ringraziano, alle 23,40 è tutto finito.


La mamma poggia qualche t-shirt su un tavolinetto del locale, Ada esce a darle una mano. Vorrei comprarne una per mio nipote, la mamma mi dice che quelle piccole le hanno finite. Non ci speravo, ma c'è una XL. E' mia. Qualcosa per ricordare questo evento. Saluto la mamma, passo accanto ad Ada, le sorrido e le dico solo great!. Lei sorride timida e si aggiusta i capelli.


Fuori io, Massi e Lafolle siamo euforici, e non solo per la compagnia reciproca. Un po' scherzando, un po' no, decidiamo che questo è il concerto dell'anno. Anche se siamo a febbraio. Ciao bambini. Siete stati fantastici.

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