No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20071215

piccoli musicisti crescono


Ne abbiamo parlato qui, e non so se qualcuno ha recepito il messaggio. Comunque sia, si avvicinano all'Italia, pian piano, e ispirano simpatia, tenerezza e ammirazione. Qua di seguito copio/incollo un bell'articolo del Manifesto a cura di Paolo Ferrari sulla loro presenza al festival TransMusicales di Rennes.



Teenager punk a TransMusicales
Alla 29° edizione del festival di Rennes, gran risalto per i Tiny Masters of Today e altri artisti sperimentali
Paolo Ferrari
Ada è nervosa, continua a portarsi i capelli dietro l'orecchio con un gesto meccanico della mano destra, minuscola rispetto alle dimensione del grosso basso che brandisce sul palco. Ivan sembra più sicuro, poi gli schizza via il plettro della chitarra elettrica e gli saltano i nervi. Ada ha undici anni, il fratellino tredici; l'unico adulto è Russel Simins, batterista della Blues Explosion di Jon Spencer. I tre sono Tiny Masters Of Today, l'esperienza più forte e lacerante proposta dalla ventinovesima edizione del festival bretone Les Trans Musicales di Rennes.Da una parte ci si chiede perché non stiano andando a nanna prima di un bel sabato al parco con gli amichetti; dall'altra si respira ossigeno pop punk allo stato puro, nonostante strafalcioni e inconvenienti. Con tanto di attacco al presidente cattivo, in Bushy, introdotta da Ada con grinta pasionaria; o con l'inattesa Jump Up degli House Of Pain, chiamata in causa da Ivan che per l'occasione molla la chitarra e infila il berretto da rapper. Sentire una bambina di undici anni affermare che il primo dei Clash è il disco più bello del mondo, mentre la mamma aspetta di accompagnarla in bagno, è il senso della vita per l'immaginario della musica ribelle; pensare che se fosse senegalese si parlerebbe semplicemente di infanzia violata è il rovescio della medaglia. «Lunedì mattina a scuola sarà bello, perché quando la prof chiederà cosa abbiamo fatto nel weekend noi risponderemo che abbiamo suonato in Europa. Però la settimana sarà dura, di solito sabato e domenica prepariamo i compiti e questa volta dovremo recuperare», spiega lei, la più chiacchierina in sala stampa. Sul fronte artistico, i Tiny Masters Of Today sono tenuti in palmo di mano da David Bowie, e hanno ricevuto per il disco d'esordio contributi di Fred Schneider dei B52's, Gibby Haines dei Butthole Surfers e Karen O e Nick Zimmer degli Yeah, Yeah, Yeahs: «Ci hanno contattati tutti attraverso Myspace, con Russel abbiamo dovuto selezionare molto perché c'era un sacco di gente importante che voleva partecipare al disco». I genitori intanto pensano al futuro: è in arrivo un terzo fratellino. Batterista o tastierista? Si vedrà.Intorno ai bambini, il festival propone la sua edizione più sperimentale e meno mainstream da venti anni a questa parte. I gruppi sono anche molto giovani, come nel caso degli straripanti inglesi South Central, in bilico tra rock e digitale; ma spesso guardano al passato. All'epopea del funk statunitense, rinnovato bacino da cui proviene il caloroso live dei Galactic, di passaggio per l'unica data europea sulla via del Giappone. Come pure all'elettro wave di scuola New Order, che ha in The Whip, non a caso proprio di Manchester, freschi ed energici paladini capaci di prendere in pugno la sala dal primo all'ultimo minuto. Quel che fa sul palco centrale lo scozzese Calvin Harris, cantautore in assetto nu rave che quando fu chiamato da Kilye Minogue per una collaborazione dovette bere qualche pinta per farsi coraggio. L'area dell'ex aeroporto della città bretone dispone di tre sale, l'assenza di celebrità ha stabilizzato il pubblico a 23.000 presenze in tre giorni, poteva andare peggio, e passare da un palco all'altro è sempre l'hobby preferito del popolo under 30. L'effetto blob a volte è delizioso: esci dal set dei Tiny Masters ripensando ai White Stripes e trovi Rodrigo Y Gabriela, i virtuosi messicani dell'hard rock per chitarra acustica, che stanno pizzicando sulle corde proprio il tormentone Seven Nation Army, quello del «popopopopopo» di memoria mondiale. Prima di loro, l'arena principale è stata sede della spiritosa quanto ben congegnata performance dei belgi Les Vedettes; metà palco per il gruppo rock, l'altra metà per otto scatenate majorette da provincia di Pupi Avati, con un incontenibile crooner fuori taglia a tenere insieme i due mondi. Che sia importante riempire il palco, del resto, lo ha capito da tempo anche l'universo dance, sempre più alla ricerca di soluzioni visuali e volumetriche intorno a dj e laptop. È tutto uno scintillare di luci colorate il set dei Simian Mobile Disco, è superbo il teschio rotante a specchietti uso palla da discoteca dei Boys Noize, troneggia e muta come un cubo di Rubik manovrato da un gigante l'enorme struttura in cui è incastrata la consolle di Étienne De Crécy. Il cui Super Discount, per contro, non fa ballare nessuno: tutti sono troppo presi dai videofonini, è un rischio da calcolare quando si va oltre in abito visuale.Se Ada con i suoi undici anni è l'artista più giovane nella storia del festival, tra i più anziani c'è Getachew Mekuria, ospite etiope degli olandesi The Ex in un vibrante intreccio di cultura free, piattaforma comune per un dialogo mai scontato tra il jazz di Addis Abeba e il rumore urbano di natura punk della band europea. Lo show si è tenuto nella storica sala La Cité, nel centro cittadino, che viceversa la promessa inglese Kate Nash non è riuscita a scaldare, battuta per tasso emotivo dalla connazionale Candie Payne.Sulla soglia dei trent'anni, ricorrenza per cui è in cantiere un'edizione speciale, Les Trans continuano a viaggiare con un certo distacco dalla città; nel 2010 dovrebbe essere pronta la rinnovata struttura del Liberté, e il progetto, almeno sulla carta, resta quello di tornare nel cuore di Rennes.


Nella foto, da sinistra a destra Ivan, Russel Simins, Ada (Tiny Masters of Today)

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