No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20071011

Manchester


Abbiamo avuto un inviato che ha vissuto a Manchester per un anno. Ce la racconta in un post.


La città a me è piaciuta molto, moderna e viva, dopo che scoppiò nel centro città una bomba dell'IRA nel '96, sono partiti una serie di progetti che l'hanno fatta rinascere, prima di allora era celebre più per la sua bruttezza che per altro (anche se tutti dicono che negli anni '80, a livello musicale, aveva una vivacità quasi senza eguali). In una decina d'anni è passata ad essere la seconda città Inglese. Molto più piccola rispetto a Londra e per questo molto più vivibile. Pensate che molti degli 80mila studenti vengono infatti dalla capitale. Gli studenti rappresentano una parte importante della città, nei periodi di festa (Natale, Pasqua) Manchester cambia faccia, molte zone sono praticamente deserte. La cosa che mi ha colpito di più è come ci siano opportunità per tutti i gusti, sport, musica, cinema, teatro. Ci sono concerti di tutti i tipi. Solo l'università ha tre Academy, che vanno dall'Academy 1 che è un po' più piccola del nostro Alcatraz (Milano) per intenderci, alla 3 che è un po' più grande del Rainbow (sempre a Milano). Oltre ad un'arena, un teatro da quasi 3000 posti, un jazz club e altri locali molto belli (il Night&Day per esempio è un pub in legno piccolino e fumoso dove spesso suonano gli I AM KLOOT che a me, si sa, piacciono un sacco). Insomma a Manchester si suona dappertutto, e chiunque, da Avril Lavigne alle band metal svedesi. Idem per il cinema, ci sono multisale (con sconti veri per gli studenti, non come da noi) e un posto che si chiama Cornerhouse dove passano film di nicchia, a ottobre per esempio fecero un mini festival sul cinema italiano. A questo proposito ho visto un film che si chiama This is England che penso sia una piccola perla, ho scoperto che ha vinto il premio della critica al festival del cinema di Roma, ma non so se sia uscito o meno in Italia, ve lo segnalo vivamente. Per quanto riguarda i concerti, ho visto un ragazzo americano che si chiama Rocco DeLuca che fa del rock con contaminazioni blues, a Manchester ha suonato in un buco per non più di 50 persone. Micah P. Hinson in una chiesa a Leeds, che è un cantautore texano giovanissimo con una personalità e una voce da "artista navigato", se non lo conoscete vi consiglio pure lui! I Black Keys che inizialmente avrebbero dovuto aprire per i Pearl Jam in italia, che non sono per niente male, forse un po' ripetitivi. I The Frames invece, me li ha fatti conoscere Drunkside, sono irlandesi e a casa loro sono secondi solo agli U2, Damien Rice li considera la miglior band esistente insieme ai Radiohead, dal vivo danno il loro meglio e il disco live "Set List" è un perfetto esempio. A Londra ho visto Mark Kozelek (ex Red House Painters e Sun Kill Moon), voce e chitarra, un altro personaggio-macchietta un po' schivo e lontano dalle logiche mainstream (ma questo può essere dovuto dal fatto che per ora è un artista di nicchia). Ultimi ma non ultimi, il John Butler Trio, australiani, l'uso della slide guitar e i continui richiami al peace&love (e al pugno sul petto) da parte del leader ricordano un po' Ben Harper dei tempi migliori, grandi musicisti tutti e tre (tipico: chitarra/voce, basso e batteria) dal vivo hanno una potenza tale da far sembrare il pubblico di un posto relativamente piccolo, quello di uno stadio in quanto ad entusiasmo. Ultimo capitolo, il cibo. A me non è disiaciuto, certo è anti salutare al massimo, ma si trova quasi tutto quello che c'è in Italia, e il kebab che fanno lì è qualcosa di superlativo.


Grazie a Marcello

3 commenti:

Anonimo ha detto...

prego ;)

Anonimo ha detto...

hey 'cello!wacchamanna!!
Mau

lafolle ha detto...

bello!