No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20070901

mondo malato


Sicko - di Michael Moore 2007


Giudizio sintetico: da vedere


Il documentarista più famoso del mondo rispolvera un suo progetto, accantonato qualche anno fa per dare spazio all'attualità (la strage di Columbine per Bowling For Columbine, il post 11 settembre per Farenheit 9/11), e, alla sua maniera, realizza un attacco mirato al sistema sanitario statunitense, completamente privatizzato ed in mano alle assicurazioni sanitarie. Raffronti con Canada, Inghilterra, Francia e Cuba e storie di cittadini americani possessori di assicurazioni mediche e no.


Alias, l'inserto del sabato del Manifesto, lo definisce, pubblicizzando un numero sullo "spostamento" progressista degli Stati Uniti, "il comico demenziale più serio del mondo". Lui, "il ciccione col berrettino" (come le definisce Valerio Caprara), si domanda retoricamente nel suo ultimo lavoro: "che cosa siamo diventati?".

Moore è schierato, ormai si sa e c'è poco da fare; ma sa fare il suo lavoro, che non è il regista, bensì una cosa a metà tra il documentarista e il giornalista politico. Usa tutti i trucchetti possibili, retorici, strappalacrime, emozionali, sarcastici, e ripaga la politica americana che, al pari di quella europea semplifica tutti e tutto, piegando i raffronti con gli altri paesi ai propri scopi, con un contrappasso uguale e contrario: le situazioni canadesi, inglesi, francesi e cubane non sono certo quelle idilliache descritte da Moore, ma rispetto alle storie statunitensi fanno molto, molto effetto.

Il risultato è un docu-film difficile da dimenticare, si ride amaro, amarissimo, ma, udite udite, ci si commuove forse di più. Certo, per noi italiani l'incazzatura è doppia: dobbiamo riconoscere che il nostro sistema funziona (e sfido chiunque, anche chi vota Forza Italia, a desiderare ardentemente un sistema come quello USA dopo aver visto questo film; il problema, mi sa, che chi vota FI non vedrà mai questo film, sarebbe come se il Papa andasse a vedere L'ultima tentazione di Cristo di Scorsese), ma potrebbe andare molto meglio se tutti pagassero le tasse e se ci fossero politici capaci di mettere in piedi politiche sociali e per la famiglia intelligenti come quelle francesi. Interessante la parte inglese: a parte il fatto che il politico laburista in pensione intervistato da Moore andrebbe eletto immediatamente Primo Ministro del mondo, che rilascia perle di saggezza da incastonare nel marmo, è significativo notare che tutto il personale medico inglese è di provenienza "coloniale". La scoperta della cassa nell'ospedale, poi, è uno dei momenti più comici del film.

Superba la parte finale, quella cubana (per la quale Moore ha rimediato un'incriminazione per rottura dell'embargo): si ride forte e si piange duro; qualcuno rimarrà basito, ma è più o meno così, e c'è da rifletterci parecchio.


Per concludere, sarà bene ricordarsi sempre una cosa: Moore non è un comunista, né un anti-americano. E', in definitiva, un patriota. Uno che è nato e cresciuto negli USA, e li ama al punto tale da battersi con le sue armi perchè diventino un paese migliore. Noi siamo solo spettatori, e ovviamente dobbiamo porci alla visione tenendo conto di queste cose, specialmente del fatto che Moore si rivolge in primis ai suoi concittadini. A noi la Gabanelli, a loro Moore. Ma meno male esistono entrambi.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Grande recensione come al solito, Ale.

Premetto: non ho ancora visto Sicko ma cercherò di non perdermelo. Comunque, mi pare che tu abbia centrato quello che anche io ritengo essere il problema fondamentale dei lavori di Moore: chi dovrebbe davvero vederli non andrà mai a vederli.....

jumbolo ha detto...

già....... :))

monty ha detto...

che peccato tu non digerisca
steve earle, ale.
così tanto in comune col
pattriottismo di moore...

Anonimo ha detto...

Aspettavo la tua recensione di Sicko!
Ho visto il il film il 24, il giorno dell'uscita in Italia, inaspettatamente proprio in compagnia di Moore! Non c'e' film in questi anni che mi abbia fatto piangere quanto questo, forse proprio perchè in questo ultimi 9 mesi ho vissuto la sanità in prima persona! Avevo visto Report e sapevo di chi non aveva l'assicurazione ma non sapevo il resto! Vorrei aggiungere alle mie fortune (essere nata da due genitori che mi amano e che non sono malati di AIDS, con tutti gli arti funzionamanti, con una dose sufficiente di intelligenza, aver studiato, non essere costretta a portare il velo o a sposare qlc che non voglio, essere in un paese occidentale e democratico) quella di non vivere negli Stati Uniti (altrimenti ora probabilmente sarei quasi morta)!
Un bacio
MIKI