No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20070727

fight fire with fire

Pare che la stragrande maggioranza degli incendi italiani sia dolosa. E allora, magari son cazzate, ma sentite queste proposte.

Una e due.

2 commenti:

drunkside ha detto...

La soluzione dell'Aspromonte è quella giusta. Non so i dati aggiornati, ma nel rapporto del 2003 venne fuori che 6 incendi su 10 erano dolosi. Ora credo siano aumentati enormemente, e il trend rimarrà questo finchè i contratti alle ditte per il rimboschimento verranno fatti in base agli alberi piantati e non quelli che si riescono a preservare ogni anno.
E così, io rimboscatore, d'estate brucio tanti begli alberelli di modo che l'anno prossimo avrò ancora lavoro.

Anonimo ha detto...

Il problema comunque non è solo quello dei rimboscatori,ma anche quello della speculazione edilizia: sui terreni boschivi percorsi dalle fiamme vige in teoria il vincolo di inedificabilità per almeno 10 anni.Ma il terreno bruciato deve essere ufficializzato ogni anno in una cartografia che il Comune deve (o meglio dovrebbe, dato che non lo fa quasi nessuno)redigere a fine stagione estiva per inviarla alla Regione.Altrimenti in sede di rilascio della concessione edilizia è impossibile far valere il vincolo. E lo speculatore (vero mandante dell'incendiario manovale) ottiene il suo risultato...Quindi la via dell'Aspromonte è giusta,ma oltre a questo sistema di vigilanza, ci vorrebbe anche maggiore adempienza da parte dei comuni...