No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20070613

il culto di Iside


Isis + Oxbow, 7/6/2007, Bologna, Estragon

Ci perdiamo completamente il set degli Oxbow, e, alla luce dei loro dischi, la cosa non mi dispiace affatto. Poco prima delle 23 gli Isis appaiono sul palco a partire dal bassista Jeff, e attaccano con una ineccepibile Wrists Of Kings. Ve li vorrei descrivere come una specie di Tool senza le manie di grandezza di Maynard (nonostante anche questa sera all’ingresso si specificava che era vietato usare i flash….magari era un’acuta presa in giro).


Una band sobria (nel senso di senza fronzoli), una cosa che si nota a partire dall’abbigliamento, ma che picchia sodo e ha lavorato moltissimo intorno al concetto di metal, per uscirne dai confini e cercare di creare qualcosa che non rinnegasse le origini, ma volasse più alto. Ognuno fa la sua parte, ugualmente importante, e il risultato è imponente. Un sound potente, potentissimo (nonostante i volumi relativamente bassi), un impatto frontale fortissimo, uno splendido esempio di controllo del caos. C’è il metal, of course, vicino a quello dei Tool, come già detto, forse con un pizzico di cattiveria in più, ma ci sono uguali dosi di Pink Floyd e Cure, così come una buona iniezione di punk selvaggio. Musicisti ottimi, e la voce di Aaron che si confonde, quasi, nel magma sonoro della band quando canta, mentre invece somiglia ad un tremendo ed ultra-sofferente grido d’aiuto quando urla (non parliamo di growling, non mi pare il caso).
Poche parole, canzoni quasi interminabili che però non annoiano, bensì creano una sorta di empatia, spettatori assolutamente non numerosi ma attentissimi e poco propensi alle distrazioni (leggi anche: pogo).


Una superba esecuzione di Celestial (The Tower), un pezzo che ricorda un marziale avvicinamento ad una battaglia, una sorta di danza tribale heavy che conteneva, già nel 2001, in nuce, il senso del percorso che gli Isis avrebbero fatto verso In The Absence Of Truth, ci accompagna verso la fine, circa un’ora e venti di Isis-sound tratto dai loro lavori attuali e no.

Finalmente li ho visti, e ne sono contento. Ne valeva la pena, non farò altro che ripetermi il giorno seguente dopo aver dormito due ore e mezzo mentre rispondo a domande tecniche in un francese stentato ma, così pare, efficace.

Foto tratta da http://mantarctica.wordpress.com/2007/03/

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