No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20061101

fenomenologie


Fabri Fibra, 24/10/2006, Firenze, Saschall

Vado perchè è il fenomeno del momento, e voglio essere presente. Vado perché voglio capire. Vado perché le nuove fenomenologie mi interessano, voglio poter dialogare con i più giovani.
Ma a chi la voglio dare a bere: vado perché Fibra è irresistibile e non riesce a rimanermi antipatico. E ogni tanto si ha bisogno di qualcosa di meno serio, anche se i media sembrano fare a gara per rendere il fenomeno Fibra molto più serio di quello che è.
Ore 21,10 sono dentro al Saschall. Nell’atrio, nessuno. Al bar, dove di solito poco prima che inizino i concerti c’è una ressa niente male, nessuno. Do un’occhiata dentro: giovanissimi, età media 17, riempiono la bella sala per metà. Le poltroncine al piano superiore sono tutte occupate, per lo più da genitori e/o accompagnatori. La t-shirt “Io odio Fabri Fibra” va alla grande.
Ore 21,20 si spengono le luci, entra Fish che si sistema alla consolle. La sua presenza si sentirà molto, come si sente su disco.

Vacca lo accompagna. Lo segue come un’ombra mentre girella sul palco. Sembra un bambino con una parrucca di dreadlocks, invece fa il suo. Palco spoglio e sobrio, quasi elegante, schermo gigante dietro dove immagini horror fatte in casa che ironizzano sul tormentone che Fibra è morto. Fibra è come ci si immagina: un fascio di nervi, sempre con le giugulari gonfie a mille, caracolla sul palco scimmiottando – bene – i rappers statunitensi; la voce sembra sempre sul punto di rompersi, è sempre al limite, scandisce duro le rime, rime pesanti come il piombo. Fibra è il nostro lato peggiore, quello quasi sempre nascosto, e ci disturba perché ci ricorda che ce l’abbiamo, ce l’abbiamo tutti.
Musicalmente, in questo momento si rifà moltissimo al miglior Eminem, e il risultato non è affatto ridicolo.

Saccheggiato il nuovo “Tradimento”, che ha davvero grandi hit (Applausi per Fibra, Che cazzata, Mal di stomaco, davvero irresistibile, Tutti in campana) e pezzi meno immediati, ma ugualmente validi, soprattutto dal punto di vista del testo (Sono un soldato, Cuore di latta, Coccole), qualche concessione al passato, che molti non conoscono, ma è di gran lusso e vanta collaborazioni importanti (Mr Simpatia). Poche pause, ritmi serrati, qualche ringraziamento alla sua maniera (“grazie di avermi dato l’opportunità di fare la mia merda”), e alle 22,40 è tutto finito.

Niente male, applausi per Fibra.

2 commenti:

jumbolo ha detto...

potrebbe essere. ma la sua storia musicale sembra deporre a suo favore.
credo, ma ovviamente mi posso sbagliare, che lo faccia sembrare finto questa specie di accanimento mediatico che se ne fa, e che, sinceramente, magari ingenuamente, non credo dipenda da lui quanto da chi vuol trovare la notizia dove non c'è. per assurdo, tutto questo circolo vizioso, gli ha portato ascoltatori.

bobmanno ha detto...

SU LE MANI!!!!!!