No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20060807

nostalgia di Modì


Carnèigra, 4/8/2006, Livorno, Effetto Venezia, Piazza del Luogo Pio

Serata infernale per Livorno: causa chiusura strade e alcuni sensi di marcia cambiati, una coda di quasi due chilometri in via della Cinta Esterna farà perdere il traghetto a quasi 500 persone. Lì vicino, un classico dell'estate livornese, Effetto Venezia (dal nome del quartiere adiacente al porto), protagonisti in questo venerdì i livornesi "di scoglio" Carnèigra. Per me, ennesima volta che li vedo e li sento, curioso di seguire la gestazione e la crescita dei nuovi pezzi, quelli che, si spera, comporranno il successore dell'ottimo debutto "E Tutti I Pesci Vennero A Galla".

Il palco è enorme, la piazza disinteressata: alle 22,30 ci sono i fuochi d'artificio. Giustamente, i ragazzi ritardano l'inizio. Quando i fuochi sembrano finiti, si comincia, e invece, quasi a spregio, riecco i fuochi. Emiliano, il cantante, fa di tutto per prenderla bene e ci scherza su. Poco a poco la piazza si avvicina, si fa sotto, si interessa. I suoni sono buoni, e i Carnèigra ci danno dentro com'è loro solito. I bei pezzi del primo disco (La Formi'ola, La Tacchinata del '52, M'hanno rubato il mar, ecc.) si incastrano con i nuovi, quasi tutti interessanti. Su tutti spicca Less Is More, una specie di scioglilingua in una sorta di grammelot dove Emiliano la fa da padrone (e ricorda davvero tanto il miglior Capossela), come nell'energica L'artista, sempre di grande effetto.

Sul palco sempre tutti precisi, c'è, come già dalla scorsa estate, un chitarrista aggiunto del quale non conosco il nome; se devo scegliere, stasera, mi è sembrato in grande spolvero Alessandro, ai fiati.

Quasi un'ora e dieci di concerto, dalle 23 circa a mezzanotte e dieci, e nel finale Emiliano che, forse innervosito dai vigili urbani che vengono a reclamare la chiusura delle danze, o forse no (conoscendolo, credo lo pensasse veramente), si lancia in una chiosa alla festa, molto critica, con parole, però, più che condivisibili, dettate dall'amore per la sua Livorno: Questa festa è sempre più ridicola, sempre meno cultura e sempre più ristoranti. Questa è la città che amiamo.

Ancora una volta, bravi Carnèigra, io tifo per loro.

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