No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20060804

considerazioni brevi


Forse qualcuno non lo sa, ma anch'io ho amato i Pink Floyd. The Dark Side Of The Moon versione vinile ha girato per mesi sul mio giradischi mono, forse avevo 12 anni, The Wall fu la colonna sonora delle mie vacanze dai cugini a Carrara a 13, il video di Live At Pompei fu lo sfondo delle mie serate fumose, piene di birre e panini in un pub di Forlì durante l'anno di servizio militare, cose così.

Qualche tempo fa, era una giornata festiva, percorrevo da solo in macchina l'autostrada della Cisa, per chi non lo sapesse, la La Spezia-Parma. Il giorno prima aveva nevicato e, si sa, i paesaggi innevati col sole già fanno il suo effetto. Alla radio, per caso, c'era Confortably Numb.

Parte l'assolo, e mentre guido, mi metto a piangere. Di gioia, come mi succede spesso. E pensare che io ero per Waters, contro Gilmour.

Credo che quell'assolo sia uno dei più belli della storia della musica. C'è poco da aggiungere.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

venerdì, finalmente è finita la settimana di lavoro. esploro questo blog, scoprendolo con piacere. il gatto miagola disperato per la fame, non succede mai, lo tratto come un dio! e infatti mi fissa incredulo. ma io sono così rilassata che lo fisso impassibile dalla poltrona tra le volute del fumo, sorridendo. il blog mi piace, mi diverte e mi emoziona, complice certo anche lo stato di lieve ebbrezza. ma succede di rado che torni intenzionalmente su un blog. sono un po' una ragazza d'altri tempi, non navigo molto. e in questo stato di gioconda mollezza, tra le altre cose rido di gran gusto davanti a certe foto dei muri. quella del manifesto di berlusconi del febbraio 2006 postata da jumbolo: "poliziotti e carabinieri di quartiere sono ormai in ogni città" e sotto "ma ancora non t’hanno trovato" è stato lo spasso puro! grazie di cuore

jumbolo ha detto...

grazie a te. un grazie sonoro.
sinceramente, è una gioia grande questa che scaturisce dal fiorire di visitatori. era insperata all'inizio, ma dà grandissima soddisfazione.
si scrive per noi stessi ma, e qui mi ripeto, per qualcuno che ti legge. e nella brevissima esperienza giornalistica, posso dire che questo non è accaduto, e non accade, perchè sei costretto in tempi, forme, strutture, che ingabbiano il linguaggio e lo rendono in tutto e per tutto una merce.
questa è libertà di espressione vera, e commenti come il tuo, cara gone, valgono più dei soldi, molto di più.

grazie a te e a tutti gli altri che non ci conoscono ma che ci leggono e commentano, e grazie agli amici che hanno iniziato a leggere, appunto, per amicizia, ma che adesso proseguono perchè gli piace davvero.

Anonimo ha detto...

libertà di espressione, merce rara, e da sempre.

mi dispiace sentire quel "in tutto e per tutto" riguardo a quel che dici del giornalismo vissuto da dentro (da fuori ho presente). non si salva niente?
tra l'altro, come detto navigo poco, ma apprezzo il fatto che conoscere o non conoscere coloro con cui si sta comunicando, in questa forma, è un particolare marginale. bello.
ciao

jumbolo ha detto...

mah, ti dirò, per quel poco che ho vissuto, si salva il fatto di avere a volte l'opportunità di conoscere artisti poco conosciuti che però hanno grande valore. vedere la persona, oltre all'artista.

essendo stato un "novellino" nonostante l'età, ho intervistato motlheni, giorgio canali, i carneigra (una band di Livorno davvero ottima e misconosciuta), e per caso ho conosciuto gli offlaga disco pax. mi sono divertito, ho imparato cose, in alcuni casi sono rimasto in buoni rapporti con le persone. quando la veste istituzionale scompare, rimane l'essenza, appunto, delle persone, e allora ci si spassiona e si va alla radice delle cose.

quello che non mi piace è essere costretti in un margine ristretto di tempo e spazio ad esprimere un giudizio critico sensato, e ad essere sottomessi a tagli in alcuni casi. nonostante le poche cose che mi sono state pubblicate, ho ancora nitido il ricordo della recensione dell'ultimo disco di Moltheni dove fu tagliata una riga che toglieva completamente il senso dell'ultimo periodo. E' solo un esempio.

In questo modo, invece, puoi stare sicura che le recensioni sono vere, mai influenzate dalle cartelle stampa, mai frutto di fretta per l'imminente chiusura del giornale, sempre veritiere di quello che chi scrive sente e ha provato ascoltando un disco, vedendo un film, leggendo un libro o assistendo ad un concerto.