No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20060725

indulto?

copio incollo la lettera di antonio di pietro pubblicata nel blog di beppe grillo, relativa all'indulto anche per reati di falso in bilancio, corruzione, reati fiscali e finanziari.

questa volta sto con di pietro.

“Caro Beppe,

a pochi mesi dalle elezioni ho deciso di scriverti una lettera che spero tu possa pubblicare sul blog. Domani Unione e Cdl voteranno a favore di una legge, quella sull’indulto, che non era prevista nel programma dell’Unione e che io ritengo del tutto estranea alla volontà degli elettori del centrosinistra. Questa legge, nata per liberare le carceri, è stata estesa ai reati di falso in bilancio, corruzione, reati fiscali e finanziari anche nei confronti della Pubblica amministrazione.

Neppure il governo Berlusconi era arrivato a tanto. E’ un colpo di spugna che viene effettuato nel pieno del periodo estivo. Un atto gravissimo del quale è riportata un’informazione parziale, e spesso strumentale, da parte di giornali e televisioni. Il tuo blog, forse, può darne una diffusione maggiore e soprattutto libera.

Sono profondamente contrario al fatto che l’accordo per l’approvazione dell’indulto si basi su uno scambio politico con Forza Italia, in quanto prevede l’inclusione di reati per i quali vi sono processi e condanne di esponenti, anche di primo piano, della Casa delle Libertà. Se l’indulto passasse così com’è, tutti i fatti di mala amministrazione e di mala attività imprenditoriale, rimarrebbero impuniti. Si tratta di persone colpevoli di reati come tangentopoli, calciopoli, bancopoli. Persone che hanno occupato le indagini delle magistrature e le prime pagine dei giornali in questi ultimi anni.

Io ho scritto ai leader dei partiti dell’Unione per un vertice in cui discutere dell’indulto. Non ho avuto risposta. Nel Consiglio dei ministri dello scorso venerdì ho sottolineato la gravità di questa legge, contraria agli interessi dei cittadini, ma utile alle consorterie dei partiti.

Ho minacciato le dimissioni da ministro nella più totale indifferenza dei colleghi. L’Idv è il quarto partito della coalizione con 25 rappresentanti tra Camera e Senato. La sua uscita dalla coalizione può far cadere il Governo, ma io non mi sento di ritornare alle urne e, forse, di riconsegnare il Paese a Berlusconi.

L’Unione ha posto il veto sui nostri emendamenti per l’esclusione dei reati finanziari, societari e di corruzione dall’indulto. Lunedì e martedì prossimo l’Italia dei Valori farà tutto quello che è in suo potere per rallentare l’approvazione della legge sull’indulto attraverso una serie di emendamenti. L’Italia merita altri politici, altri governi. Non deve essere costretta a scegliere tra il peggio e il meno peggio, come tu spesso dici.

L’Italia dei Valori, da sola non può cambiare, questo Paese. Gli italiani devono fare sentire e forte la loro voce, in tutti i modi legittimi possibili, per evitare un ennesimo passo indietro della democrazia”.

Antonio Di Pietro.



su repubblica.it c'è un sondaggio:
L'INDULTO
Il provvedimento di indulto preparato dal governo prevede la clemenza anche per i reati di corruzione e concussione commessi contro la pubblica amministrazione.

Siete favorevoli a questa norma?

1 Sì
2 No
3 Non so


il 95% ha votato no. se i lettori di repubblica sono una proiezione degli elettori di centro sinistra, sembra ci sia una divisione netta tra il popolo e i politici...
vedremo...

5 commenti:

bobmanno ha detto...

Rifondazione e Comunisti Italiani, per paura delle urne, chiudono un occhio sull'Afghanistan

L'IDV, per paura delle urne, chiude un occhio sull'indulto


A breve finanziaria, TAV, PACS etc etc....


Mi sembra che Silvio ci stia quasi guadagnando dalla sconfitta

bobmanno ha detto...

Indulto, "Eternit pronta a risarcire
ma poi ha fatto marcia indietro"

di MARCO TRAVAGLIO


TORINO - Non ci sono soltanto i reati finanziari e quelli di Tangentopoli. Ci sono anche i caduti sul lavoro. E le malattie professionali. E i morti da amianto: 3 mila soltanto per gli stabilimenti Eternit. L'indulto, e ancor di più l'amnistia prossima ventura, rischiano di mandare in fumo il maxiprocesso che si aprirà l'anno prossimo a Torino contro i big boss della multinazionale svizzera: fra questi, il "Berlusconi elvetico" Stephan Schmidheiny, il fratello Tomas (assistito da Carlo Malinconico, segretario generale di Palazzo Chigi) e il loro socio belga, barone Louis De Cartier de Marchienne.

Insieme a una decina di dirigenti e amministratori dei cinque stabilimenti italiani (Cavagnolo, Casale Monferrato, Reggio Emilia, Bagnoli e Siracusa), che dal 1906 fino a vent'anni fa hanno avvelenato la vita a migliaia di lavoratori e cittadini comuni, i tre magnati devono rispondere di disastro doloso e di un'infinità di omicidi colposi. Grazie all'indulto, difficilmente finiranno mai in carcere (anche se condannati a 6 anni, scenderebbero a 3 e otterrebbero l'affidamento ai servizi sociali, cioè resterebbero a piede libero).

Grazie all'amnistia di 5 anni, annunciata per la ripresa autunnale, non verserebbero nemmeno un euro alle vittime e ai loro familiari. E dire che, fino a due settimane fa, i legali degli indagati e delle parti lese erano a un passo dall'accordo per un cospicuo risarcimento ai malati e ai parenti dei morti. Poi, in seguito a una strana telefonata, tutto è sfumato.

"E' accaduto due settimane fa a Lugano", racconta a Repubblica l'avvocato Sergio Bonetto, che insieme al collega genovese Paolo Pissarello rappresenta 800 vittime. "Eravamo riuniti col liquidatore della Bacon, la società che controllava gli stabilimenti italiani della Eternit. Per tre ore abbiamo discusso, incontrando ampia disponibilità dei rappresentanti indiretti della famiglia Schmidheiny a riconoscere i danni e a rifonderli in misura accettabile. Prima d'impegnarsi nero su bianco, il liquidatore ha chiesto di fare una telefonata ed è uscito.

E' rientrato un'ora e mezza dopo, scuro in volto: "Scusate - ci ha detto - ma mi hanno appena revocato il mandato. Dicono di avere avuto la garanzia che entro l'anno arriverà l'amnistia". Non ci è rimasto altro che alzarci e andarcene. Ora, a settembre, nella riunione periodica con i malati e i parenti delle vittime, dovremo comunicare la triste notizia: se passa l'amnistia, nessuno vedrà un soldo di danni".

E l'indulto? "Beh - osserva l'avvocato - la prospettiva di uno sconto di pena così rilevante anche per reati tanto gravi come l'omicidio colposo da amianto, che provoca il mesotelioma pleurico, l'asbestosi, il carcinoma polmonare non solo in chi lavora negli stabilimenti, ma anche in chi abita nelle vicinanze, è un'ulteriore garanzia di sostanziale impunità. Se penso alla fatica che abbiamo fatto per raccogliere le carte che inchiodano l'Eternit, le perizie, le testimonianze, sfidando il potere di quelle potentissime lobby... E se penso che, solo a Casale, si scoprono ancor oggi 35-40 nuovi casi di mesotelioma all'anno...".

L'inchiesta Eternit, coordinata dal procuratore aggiunto Raffaele Guariniello, è in dirittura d'arrivo: dovrebbe concludersi, con le consulenze tecniche e gli studi epidemiologici, entro fine anno. Ma se, in dibattimento, dovesse cadere l'ipotesi più grave e difficile da dimostrare - il disastro doloso - le eventuali condanne per gli altri reati rientrerebbero facilmente nei 3 anni dell'indulto.

Non basta. L'avvocato Bonetto è parte civile anche in un altro processo, che inizierà a Torino il 7 ottobre: quello a carico degli ex vertici di Fiat Auto (68 manager e dirigenti, da Paolo Cantarella e Roberto Testore in giù), rinviati a giudizio per lesioni colpose gravi o gravissime nei confronti di 187 operai delle carrozzerie Mirafiori. Il processo mette in discussione l'organizzazione dei ritmi di produzione, che avrebbero causato nei lavoratori varie "sindromi da sforzo ripetuto" alle mani, alle spalle e alle braccia. Accuse gravi, ma punite con pene molto basse, certamente inferiori ai 3 anni "tagliati" dall'indulto.

Il procuratore Guariniello, che coordina il pool "Salute e sicurezza", prevede un colpo di spugna pressoché totale di gran parte dei suoi processi anche per i reati ambientali, per il doping e per la tutela consumatori. Come quelli a carico delle multinazionali Bayer e Glaxo, per i presunti danni alla salute provocati da farmaci come il Lipobay e il Lanoxin. Per questi reati, oggi, in carcere non c'è nessuno. Grazie all'indulto, non ci entrerà nessuno nemmeno in futuro.

(25 luglio 2006)

lafolle ha detto...

avrà mica ragione la lega!

bobmanno ha detto...

che ce l'hanno duro?

ilprofe ha detto...

secca ma...

...sto giro ha straragione dipietro.

che tristezza...